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L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è stata adottata dall’Assemblea Generale dell’Onu il 25 Settembre 2015 e fissa 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, Sustainable Development Goals, SDGs, all’interno di un programma d’azione più vasto costituito da 169 traguardi, ad essi associati, da raggiungere in ambito economico, sociale, ambientale ed istituzionale entro il 2030.
L’Agenda è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, che persegue il rafforzamento della pace universale e lo sradicamento della povertà estrema e a tal fine si pone l’obiettivo di mobilitare una collaborazione globale da parte di tutti i paesi firmatari e di tutte le parti in causa, ovvero di tutte le componenti della società, tra cui le imprese private, il settore pubblico e la società civile, chiamate ad agire e collaborare per il raggiungimento degli stessi.
Gli obiettivi fissati sono orientati all’attuazione dello sviluppo sostenibile in ogni sua dimensione sociale, economica ed ambientale.
La sostenibilità non può essere vista solo come una questione puramente ambientale, ma riguarda anche la sua dimensione economica e sociale, comportando un approccio globale da parte dell’impresa, chiamata a svolgere ormai un ruolo da attore primario, insieme alle altre componenti della società, nel perseguimento di un proprio modello di sviluppo sostenibile.
Dal 2018 ho maturato esperienza in tale ambito e nell’applicazione del diritto quale strumento per consentire all’impresa di assumere il ruolo di promotore della sostenibilità in ogni ambito della sua attività.
Il diritto infatti è riconosciuto come “strumento preferenziale per garantire e favorire l’attuazione degli obiettivi di sostenibilità” (Comitato economico e sociale europeo, Parere 2020/C 14/14 del 26.9.2019).
Tutte le imprese saranno chiamate a dare il proprio contributo alla sostenibilità e al ripensamento dei propri modelli di azione in chiave sostenibile.
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